Londra 2026: cosa è cambiato per chi viaggia dall’Italia

Nel 2026 Londra resta una delle città più visitate d’Europa, ma non è più una destinazione “automatica”. Non perché abbia perso fascino, bensì perché viaggiare nel Regno Unito richiede oggi più consapevolezza. Le regole di ingresso sono cambiate, il costo reale del soggiorno si è spostato sui dettagli e l’esperienza urbana premia chi sa scegliere cosa vale il tempo e cosa no.

Ingresso nel Regno Unito: l’ETA è ormai la norma

Per i cittadini italiani l’accesso al Regno Unito nel 2026 passa obbligatoriamente dall’Electronic Travel Authorisation (ETA). Non è un visto, ma una pre-autorizzazione digitale collegata al passaporto, introdotta definitivamente dal governo britannico per i viaggiatori UE.

La richiesta va fatta esclusivamente tramite il sito ufficiale Get an ETA su GOV.UK oppure tramite l’app ufficiale UK ETA indicata dallo stesso portale governativo. Il costo è 16 sterline, la validità è di due anni o fino alla scadenza del passaporto e consente ingressi multipli per soggiorni brevi.

Nel 2026 l’ETA non è più una novità, ma resta una fonte frequente di problemi per chi la ignora o la richiede all’ultimo momento. I controlli all’arrivo sono generalmente rapidi, ma senza ETA valida l’imbarco viene negato già in aeroporto.

L’ETA va sempre acquistata del sito ufficiale e costa 16 sterline, ovvero circa 18 euro

Londra è più cara, ma non nel modo che pensi

Dire che Londra “è costosa” nel 2026 è corretto ma impreciso. Il vero cambiamento è che la spesa non è più concentrata solo su hotel e ristoranti, bensì distribuita su una serie di micro-costi: trasporti sbagliati, attrazioni marginali a pagamento, trasferimenti aeroportuali scelti male.

Esiste ancora una Londra relativamente accessibile, soprattutto per chi prenota in anticipo e accetta di dormire fuori dalle zone ultra-centrali. Una fotografia realistica del segmento hotel economici, lontana dalle narrazioni patinate, è disponibile nelle selezioni aggiornate di Time Out London, utili per capire cosa aspettarsi davvero sotto una certa soglia di prezzo.

Il punto chiave è che Londra premia la selezione, non l’accumulo. Fare meno cose, ma giuste, ha un impatto diretto sul budget e sull’esperienza.

Trasporti: contactless, cap e limiti reali

Nel 2026 il modo più semplice per muoversi a Londra resta l’uso del contactless o della Oyster card in modalità pay-as-you-go. Il sistema applica automaticamente il fare capping, ovvero un tetto massimo giornaliero o settimanale oltre il quale non si paga di più.

Secondo le tariffe di riferimento pubblicate da Transport for London, il cap giornaliero per le Zone 1–2 si aggira intorno alle 8,90 sterline, mentre quello settimanale resta nell’ordine delle 44–45 sterline. Questi valori sono fondamentali per capire quando smettere di controllare ogni singola corsa e iniziare semplicemente a muoversi.

È però essenziale sapere che il capping non include servizi premium come Heathrow Express, come chiarito nelle note ufficiali sulle tariffe TfL. Inoltre, nel 2026 sono previsti adeguamenti tariffari da marzo, mentre bus e tram risultano congelati fino a luglio 2026, secondo quanto annunciato dalla Greater London Authority.

Arrivare a Londra dall’Italia: attenzione al trasferimento

L’aereo resta il mezzo più diretto per raggiungere Londra dall’Italia, ma nel 2026 la vera differenza la fa il trasferimento dall’aeroporto. Heathrow è ancora il principale hub e l’opzione più veloce per raggiungere il centro resta Heathrow Express, che collega Heathrow a Paddington in circa 15 minuti.

Il prezzo standard di un biglietto singolo è elevato, ma acquistando in anticipo sul sito ufficiale di Heathrow Express si trovano spesso tariffe scontate. Le informazioni aggiornate sui collegamenti ferroviari sono disponibili anche sul portale ufficiale di Heathrow Airport.

Scegliere il trasferimento giusto incide più del volo stesso sul costo e sulla prima impressione della città.

La Londra che non serve più vedere (e quella che funziona ancora)

Nel 2026 Londra non si gioca la partita sull’iconicità, ma sulla qualità dell’esperienza urbana. Alcune zone e attrazioni restano sovraffollate, costose e progettate per un consumo rapido, con un ritorno esperienziale sempre più basso.

La Londra che continua a valere il viaggio è quella che sfrutta tre elementi ancora fortissimi: musei gratuiti di livello mondiale, quartieri residenziali vivi e una città pensata per essere camminata. Trattarla come un luogo in cui vivere per qualche giorno, e non come una lista di tappe obbligate, fa una differenza enorme.

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A chi conviene Londra nel 2026

Londra nel 2026 è una destinazione perfetta per chi cerca una capitale europea complessa, culturale e contemporanea, accettando però regole più rigide e costi meno indulgenti. È meno adatta a chi viaggia improvvisando o sperando di “fare tutto”.

Con ETA in regola, trasporti usati in modo intelligente e aspettative realistiche, Londra resta una delle città più stimolanti d’Europa. Semplicemente, oggi chiede più attenzione di prima.

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