Antartide, il viaggio più estremo del pianeta

L’Antartide è un luogo che non può essere paragonato a nessun altro. È un deserto di ghiaccio grande quanto un mondo intero, dove il silenzio domina ogni cosa e dove la distanza dalle abitudini quotidiane diventa quasi fisica. Viaggiarci significa accettare di entrare in un territorio che non appartiene al turismo tradizionale ma all’esplorazione, un’esperienza che cambia il modo di percepire il tempo, lo spazio e la natura.

Il viaggio inizia a Ushuaia, all’estremo del Sud

Quasi tutte le spedizioni partono da Ushuaia, in Argentina, una città che sembra nascere direttamente dalle montagne del Canale di Beagle. Arrivarci è già un rito: il vento gelido, i colori metallici del mare e la consapevolezza che, una volta lasciato il porto, ci sarà soltanto l’oceano per centinaia di chilometri. Chi programma il viaggio si ferma spesso una giornata per acclimatarsi, visitare il Parco della Terra del Fuoco e respirare l’atmosfera di questa frontiera geografica.

ushuaia, punto di partenza per il viaggio in Antartide
Ushuaia, Argentina

Attraversare il Drake Passage, dove due oceani si scontrano

La traversata del Drake è un elemento centrale dell’esperienza. Si tratta di una distesa d’acqua dove Atlantico e Pacifico si incontrano, creando un mare imprevedibile e potente. Alcune volte appare sorprendentemente tranquillo, quasi liscio come vetro; altre volte le onde si innalzano con una forza capace di far vibrare la nave in profondità. La traversata dura in genere due giorni e permette di assistere al cambio progressivo della luce e della temperatura, mentre i naturalisti a bordo preparano i viaggiatori spiegando fauna, geologia e protocolli ambientali della Penisola Antartica.

Il primo avvistamento: iceberg e montagne che emergono dal bianco

Il terzo o quarto giorno appare il primo iceberg. È un momento che tutti ricordano, perché la forma, il colore e la scala di questi colossi di ghiaccio sono completamente diversi da ciò che si immagina. Le montagne della Penisola Antartica emergono poco dopo: creste nere, pendii infiniti di neve, scie di luce che cambiano di ora in ora. Il paesaggio intero sembra una scultura vivente.

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Sbarcare in Antartide e muoversi nel continente bianco

Gli sbarchi avvengono tramite gommoni Zodiac che raggiungono piccole baie, isolette rocciose o tratti di costa libera. Ogni movimento è regolato da norme severe stabilite dal Trattato Antartico e dall’IAATO. Si cammina mantenendo una distanza minima dalla fauna; non si tocca nulla; non si lascia traccia; si disinfettano stivali e indumenti prima e dopo ogni escursione. Il continente è fragile e ogni procedura è pensata per proteggerlo.

Gommone zidiac raggiunge piccola baia in Antartide
Gommone Zodiac che raggiunge una piccola baia

La fauna: pinguini, foche e balene

Le colonie di pinguini sono uno dei primi incontri memorabili. I gentoo, gli adelie e i chinstrap vivono in gruppi enormi e il loro continuo movimento genera un paesaggio quasi teatrale. Le foche, spesso distese su lastroni di ghiaccio, si lasciano osservare con calma, mentre le balene megattere emergono e si immergono tracciando cerchi perfetti sulla superficie del mare. Chi arriva con l’idea di vedere orsi polari rimane sorpreso nello scoprire che vivono solo nell’Artico, non in Antartide.

I luoghi simbolo della Penisola Antartica

Le baie e i canali della Penisola sono tutti diversi tra loro. Paradise Bay è nota per la calma irreale delle sue acque, che riflettono montagne e ghiacciai come uno specchio rotto solo dai movimenti degli uccelli marini. Deception Island, un antico vulcano collassato, presenta spiagge di sabbia nera e fumarole che riscaldano il terreno, creando un contrasto spettacolare con l’aria gelida. Il Lemaire Channel, stretto tra pareti altissime di roccia e ghiaccio, è uno dei passaggi più iconici: la nave avanza lentissima, circondata da picchi che sembrano chiudersi come una cattedrale naturale.

La vita quotidiana a bordo delle navi da spedizione

Le navi che operano in Antartide combinano tecnologia e comfort. Le cabine, spesso dotate di ampie finestre, permettono di osservare l’orizzonte anche durante le ore di riposo. Le lounge panoramiche diventano il punto d’incontro per conferenze, fotografie condivise e racconti della giornata. La ristorazione è curata, con piatti caldi che diventano un contrasto piacevole con il gelo esterno. Nonostante il comfort, ciò che rimane più impresso è la luce: dall’alba al tramonto trascorrono ore, e il cielo passa attraverso sfumature che cambiano continuamente.

Sauna a bordo della nave Ultramarine

Quando partire e cosa aspettarsi nei diversi mesi

La stagione antartica inizia a novembre e termina a marzo. All’inizio le temperature sono più rigide e il ghiaccio è ancora compatto; ciò dona ai paesaggi un aspetto più selvaggio. Dicembre e gennaio offrono la luce più lunga e la maggiore presenza di fauna. Negli ultimi mesi, tra febbraio e marzo, aumentano gli avvistamenti di balene e diminuisce la presenza di altre navi nell’area.

Quanto costa un viaggio in Antartide

Il costo varia molto in base al tipo di nave, alla durata e alla cabina. Le spedizioni più essenziali partono da cifre che corrispondono in media a otto o diecimila euro, mentre le opzioni comfort o lusso superano facilmente i quattordicimila. Le suite e le esperienze premium possono arrivare a superare i venticinquemila euro. È uno dei viaggi più costosi al mondo, ma la natura e l’esperienza giustificano ampiamente il prezzo.

Alcuni degli itinerari di Quark Expeditions

Prepararsi al clima: equipaggiamento e consigli pratici

La maggior parte delle compagnie fornisce parka termici e stivali da sbarco, ma tutto il resto dipende dal viaggiatore. Sono indispensabili diversi strati tecnici, guanti impermeabili, cappelli antivento, occhiali da sole con protezione UV elevata e crema solare perché la riflessione del ghiaccio è molto forte. Le temperature variano tra lo zero e i quindici gradi sottozero, ma il vento può rendere la percezione molto più rigida.

Un luogo che lascia un segno profondo

Il ritorno verso il continente sudamericano avviene spesso con una sensazione difficile da descrivere: chi lascia l’Antartide porta con sé una sorta di malinconia luminosa. La vastità bianca, l’assenza totale di rumore umano e la delicatezza del paesaggio rimangono a lungo nella memoria. È un viaggio che insegna rispetto, lentezza e meraviglia. Non si torna mai del tutto uguali.

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