I paesi più felici del mondo nel 2025

Il World Happiness Report è una delle ricerche più autorevoli al mondo sul benessere delle popolazioni. Viene redatto dal Wellbeing Research Centre dell’Università di Oxford, in collaborazione con il Sustainable Development Solutions Network e Gallup, e si basa su un ampio campione di interviste condotte in oltre 140 paesi.

L’indice si fonda su diversi parametri che misurano la qualità della vita:

  • PIL pro capite, che riflette il livello economico medio della popolazione;
  • Speranza di vita in buona salute, come indicatore di benessere fisico;
  • Sostegno sociale, ossia la possibilità di contare su qualcuno nei momenti di difficoltà;
  • Libertà di scelta, cioè il grado di autonomia percepito nelle decisioni di vita;
  • Assenza di corruzione e fiducia nelle istituzioni, fattore decisivo per la coesione sociale;
  • Generosità, misurata attraverso atti di altruismo e disponibilità a condividere.

Questi elementi vengono combinati con le valutazioni soggettive che i cittadini danno della propria vita – un mix che rende il report un termometro non solo economico, ma profondamente umano.

I paesi più felici nel 2025

Al vertice della classifica 2025 troviamo ancora una volta i Paesi nordici. La Finlandia si conferma per l’ottavo anno consecutivo al primo posto, seguita da DanimarcaIslanda e Svezia. Si tratta di società che hanno costruito la propria stabilità su servizi pubblici universali, basso livello di corruzione e un forte legame con la natura.

A completare la top ten ci sono Paesi BassiCosta RicaNorvegiaIsraeleLussemburgo e Messico: un mix che unisce efficienza europea, resilienza latinoamericana e innovazione sociale.

La socialità a tavola nel mondo: la mappa mostra la media di pranzi e cene consumati con qualcuno di conosciuto negli ultimi sette giorni. Uno dei numerosi indicatori del World Happiness Report che evidenzia come i legami sociali incidano direttamente sul benessere percepito. – Immagine dal rapporto 2025.

Dove si colloca l’Italia

L’Italia si posiziona al 40° posto della classifica mondiale con un punteggio di 6,415. Non rientriamo tra i paesi più felici, ma neppure tra quelli in difficoltà.

I fattori che penalizzano il nostro Paese sono le disuguaglianze territoriali, la sfiducia verso le istituzioni e una percezione diffusa di precarietà, soprattutto tra i giovani. Allo stesso tempo, restano punti di forza che ci distinguono a livello globale: clima, ricchezza culturale, convivialità e dieta mediterranea, tutti elementi che influenzano positivamente la qualità della vita.

Secondo gli esperti, per migliorare il posizionamento l’Italia dovrebbe lavorare sulla coesione sociale e su politiche capaci di ridurre le differenze regionali, valorizzando al tempo stesso le proprie risorse naturali e culturali.

Lezioni dai paesi più felici

Il World Happiness Report non è una semplice graduatoria, ma un laboratorio di modelli sociali. Cosa ci insegnano i paesi più felici?

  • Fiducia reciproca: cittadini e istituzioni collaborano in modo trasparente.
  • Welfare inclusivo: sanità e istruzione di qualità sono accessibili a tutti.
  • Resilienza culturale: in Finlandia è racchiusa nel concetto di sisu, la determinazione silenziosa a superare le difficoltà.
  • Connessione con l’ambiente: la vita quotidiana è scandita da spazi verdi, aria pulita e natura incontaminata.

Tabella: i primi 10 paesi e l’Italia

PosizionePaese
1Finlandia
2Danimarca
3Islanda
4Svezia
5Paesi Bassi
6Costa Rica
7Norvegia
8Israele
9Lussemburgo
10Messico
40Italia

Viaggiare con la felicità come bussola

Per chi viaggia, questa classifica è molto più di un dato statistico: è un invito a scoprire cosa rende felici le persone in diverse parti del mondo. In Finlandia è il silenzio delle foreste e la cultura della sauna, in Costa Rica la pura vida, nei Paesi Bassi l’armonia tra città e spazi verdi.

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L’Italia, pur non brillando in classifica, continua a offrire esperienze uniche in grado di regalare momenti di felicità autentica a chi la visita: dalla socialità spontanea delle piazze alle tradizioni gastronomiche regionali.

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